Il sito comichron, bibbia delle statistica di vendita dei fumetti americani, ha sancito che maggio è stato il miglior mese del "secolo" con vendite vicine ai 45 milioni di dollari. Per arrivare a record simili bisogna tornare al 1993 (tutto al lordo dell'inflazione). E' sotto tutti i punti di vista un risultato straordinario, considerando che nello stesso periodo le fumetterie in America si sono ridotte di quasi il 70%.
I comics tornano mainstream, grazie ai successi delle trasposizioni televisive e cinematografiche delle idee più popolari. Le classifiche di maggio parlano chiaro con gli Avengers e The walking dead a dominare i comic book e i paperback. C'è speranza che con l'uscita del terzo Batman di Nolan in estate e l'apporto dei reboot Dc il 2012 diventi il miglior anno per l'industria dagli anni 80
Il fatto che si vendano più fumetti (e a prezzi più a alti) non sempre è visto dagli appassionati come un fatto positivo: qualità media più bassa, aumento dei "progetti fotocopia" o guidati dal merchandising, l'arrivo della speculazione attraverso le variant cover e le tirature limitate. Ho sempre trovato queste affermazioni veramente idiote, sbagliate dal punto di vista economico e soprattutto incoerenti se pronunciate da chi afferma di amare questa forma d'arte.
Il boom precedente, quello del 92-93, fu alimentato dalla nascita della Image e dall'evento della "Morte di Superman". Sento tuttora critiche alla Image, colpevole di aver alimentato la parte più "superficiale" della produzione supereroistica. Dopo vent'anni è ancora lì a finanziare i miglior progetti indipendenti su piazza (Walking dead, ma anche Saga e Manhattan project)
La verità è che più soldi girano nell'industria e più gente ha speranza di lavorare nel settore e, meglio ancora, realizzare i propri progetti. Da questo punto di vista questa è davvero l'età dell'oro: tante case editrici e non il duopolio di Marvel-Dc che spesso ha imbrigliato i grandi talenti del passato. Figure di Autori-imprenditori che dotatissimi sul fronte creativo hanno anche il fiuto e il coraggio di lanciarsi in iniziative nuove e muovere idee e capitali (Jim Lee, Mark Millar, Todd Mcfarlane).
Un disegnatore mediamente affermato al giorno d'oggi può lavorare contemporaneamente per una grande casa, far uscire un personaggio di sua proprietà per Boom o Dynamite e cercarsi nuovi progetti verso i concorrenti. Un esordiente può farsi le ossa sulle tante testate da 5-10000 copie al mese o lanciare una raccolta fondi su Kickstarter per un progetto tanto innovativo da spaventare tutti gli altri editori.
Dall'altra parte, e questa è una vera novità, c'è un pubblico potenzialmente più grande se i geeks che si recano ogni settimana in fumetteria sono sempre gli stessi ( e sempre più vecchi), il grande pubblico dai 15ai 50 anni ha perso gran parte dei pregiudizi sul fatto che i comics possano avere qualcosa di veramente interessante, originale e divertente da mostrare, basta trovarsi il proprio pubblico.
Pare proprio che stiamo vincendo la guerra.
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