giovedì 23 agosto 2012

Sergio Toppi

Qualche mese fa Giancarlo Berardi nella posta di Julia definiva "orribile" il 2011 per la scomparsa di mostri sacri del fumetto e suoi amici come Sergio Bonelli e Enio.
Direi che il 2012 non si sta rivelando da meno: Sergio Toppi ci ha lasciato un altro immenso vuoto dopo quello di Moebius di qualche mese fa. 
Tra l'altro, visto che i sogni di entrambi sembravano pescare da mondi molti vicini tra loro, mi piace immaginarli sorvolare distese meravigliose, come quelle che per anni ci hanno regalato sulle loro tavole.
Li vedo fermarsi a osservare creature misteriose e affascinanti. Non servivano saghe, personaggi e persino la schiavitù delle storie era qualcosa di marginale quando c'era da guardare un disegno di Toppi. Non solo ti lasciavano a bocca aperta, ma anche un'inquieta consapevolezza: quelle erano cartoline di una dimensione molto più complessa, dotata di una malìa che avrebbe potuto risucchiarti.

 La morte potrebbe essere solo il passo definitivo per attraversare quello specchio che l'arte (specialmente quella a fumetti) riesce a farci sbirciare dalla nostra realtà limitata. Non più solo interpreti/traduttori, ma parte integrante del mistero.


Buon viaggio Sergio e grazie

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