La risposta degli appassionati è stata unanimente negativa: solo marketing. Strategia scoperta: subito arriva parecchia pubblicità gratuita, si fa scorta di "buona stampa" e nel migliore dei casi si allarga il mercato verso target sconosciuti.
E' un po' più complicato di così, il mondo dei supereroi ha la coscienza sporca: nato negli anni 40 si è trascinato un sistema di valori e pregiudizi alla lunga diventato anacronistico e retrivo. La foglia di fico del comics code o anche l'imperativo di non traumatizzare i ragazzi è superato da almeno 15 anni. Certe consuetudini sono state duramente svillaneggiate anche dall'interno come nel meraviglioso The Boys di Ennis e Robertson. La mancanza di coraggio di molti autori è evidente, anche le operazioni nostalgia/rivisitazione (tipo Astrocity) si fermano a riproporre quel mondo rassicurante e ingenuo come se la "monocromia" sessuale e razziale fosse un elemento di forza e non di debolezza della Golden Age. Fossanche una riparazione tardiva e calcolata, ben venga.
I tentativi di far irrompere la realtà tra gli uomini in calzamaglia (la droga, il porno, l'immigrazione) sono stati goffi, estemporanei e in generale poco efficaci, specie quando hanno coinvolto icone come Batman, Superman o l'Uomo ragno.
Spesso ha vinto l'ipocrisia del politically correct. Se ne prendeva gioco Kevin Smith nel film Chasing Amy con il personaggio Hooper X, autore nero e alternativo che predicava l'oppressione bianca tra i supereroi, ma per non perdere tutti i suoi piccoli fan afroamericani, doveva nascondere di essere esponente di un'altra minoranza poco rappresentata sulle pagine dei comics, quella degli omossessuali.
Il ritornello è consolidato, le accuse "all'industria" di non dare abbastanza spazio a donne, Lgbt, minoranze etniche, religioni non occidentali, idee alternative a quelle dei superoi sono al tempo stesso vere e inutili.
Vere perché si limitano a ribadire dati di fatto, inutili perché, per qualche miracolo, le varie generazioni di sceneggiatori e disegnatori sono riusciti a far evolvere anche il genere supereroistico verso il ventunesimo secolo. Storie belle e originali non mancano e i loro protagonisti non sono tutti bianchi occidentali, dalla sessualità sottotraccia (ma sicuramente normale) e difendono a tutti costi la volontà del governo e il benessere delle famiglie tradizionali. Warren Ellis e Mark Millar ci hanno regalato Apollo e Midnighter, Rucka e Jason Williams hanno dato a Kate Kane, alias Batwoman, un'omosessualità netta, consapevole e adulta, molto più normale e "trasparente" delle tante ambiguità di Batman e Robin che tanto piacciono a Grant Morrison. E questo per rimanere all'interno della questione dei personaggi omosessuali tra i supereroi.
Tra i comics in generale posso non citare il mio fumetto preferito in assoluto e oggetto di vero e proprio culto: Strangers in Paradise, una storia d'amore "perfetta", dove il fatto che le protagoniste siano due donne è al tempo stesso importante e marginale.
Insomma per ognuna delle tante "minoranze" bistrattate nel mondo delle graphic novel, posso elencare eccezioni importanti e di qualità. Sei mesi fa si parlava di più dei personaggi femminili stereotipati e della mercificazione dei loro corpi. Tornerà anche questa polemica. Alla fine a tutti risponde bene Greg Rucka
Writers don't write Men or Women or Dogs or Salmon. Writers write characters, and at our best, if we do it well and with care and with thought, we invest in those characters a spark of life, a realism and nuance that makes them believable and relatable.
Ancor più clamorosamente, i lettori sono andati oltre i non detti e le incertezze ed è nata una comunità di appassionati che fa dell'amore per i fumetti uno strumento per arricchire la propria identità (anche sessuale). Non esiste nessuna barriera di genere, orientamento, età, religione per amare quest'arte o per diventare protagonisti di una storia disegnata. è la lezione più consolatoria di tutta la vicenda, la forza del mezzo è superiore a tutte le contorsioni politiche, le ipocrisie sociali e i calcoli economici. Meno consolante, invece come fa notare comics alliance, la sfiducia della Marvel nei confronti del matrimoni di ogni tipo.
In questa variant di Phil Noto per il 51 di Astonishing X-men sono riportate famose coppie del momìndo Marvel, e nessuna di queste è rimasta sposata a lungo.