giovedì 19 marzo 2015
Je suis Albuquerque
Se qualcuno viene accusato di aver "urtato la sensibilità" di una categoria indistinta di persone io automaticamente parteggio per l'urtatore, specie in quest'epoca in cui un poveretto con un account Twitter o Facebook diventa immediatamente bersaglio di una folla anonima di Troll e paladini del politicamente corretto. In queste situazioni non esiste dibattito, solo linciaggio.
A questo aggiungi la mia convinzione personale che un artista di fumetti deve poter dire sempre quello che vuole con il suo lavoro, perchè il suo lavoro ha un senso solo se va sul personale, altrimenti fa l'illustratore pubblicitario.
A questo aggiungi che l'editore per questioni di tornaconto ti molla al primo refolo di vento
A questo aggiungi che la copertina di Albuquerque mi piace ed un omaggio a un fumetto che vale sempre la pena ricordare.
C'è un però. Ho provato ad immaginare la scena in cui attorno ad un tavolo un gruppo di persone racconta il suo momento preferito di Batgirl, magari al pub, con il tasso alcolico sull'allegro andante e la battuta sullo stupido spinto. Poi arriva Albuquerque e dice: "Io quando penso a Batgirl, mi viene in mente Joker in Killing joke che le spara la denuda e poi le fa delle foto". Come minimo raffredderebbe l'atmosfera. Una parata di variant cover su joker che deve finere su una serie tardo adolescenziale come Batgirl è l'equivalente della birrata con amici.
In un mondo normale l'uscita fuori contesto di Rafael si sarebbe meritata una pacca sulle spalle e la richiesta di "farsi vedere da uno bravo". Oppure avremmo potuto avviare un dibattito sul fatto sul Joker diventa credibile solo quando è davvero un pericoloso pazzo criminale (vedi Heath Ledger)
o come in quella scena Alan Moore abbia ottenuto un risultato visto solo in Watchmen, cioé trasformare i supereroi in esseri umani in calzamaglia che fanno cose pericolossisime e stupide.
Come sapete è andata diversamente, per colpa del solito "circo mediatico"
Succede sempre più spesso, segno dell'interesse esterno verso il mondo fumetto. Ora che Batman, Superman e tutti gli altri sono delle property da miliardi di dollari potenziali, nessun editor darà più a un nuovo Alan Moore il permesso di usare Batman per le sue "decostruzioni".
Ma cosa succede se il politically correct, le analisi di mercato, la paura di una cattiva stampa diventano predominanti?
La risposta è "Il nuovo costume di Wonder woman"
E la soluzione non è una via di mezzo tra le due scelte "artistiche"
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